Epilessia

Consulti e diagnosi di epilettologia a Reggio Calabria

Sclerosi multipla
Il Prof. Aguglia è una delle più importanti autorità in materia di epilettologia, ed è anche il direttore del centro Regionale Epilessie presso l'Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria.

L’epilessia è una malattia caratterizzata dalla cronica ricorrenza di crisi epilettiche, ovvero turbe transitorie del cervello determinate da una scarica di cellule nervose (neuroni) ipereccitabili. Dopo la demenza di Alzheimer e l’ictus, l’epilessia è la terza patologia neurologica per frequenza: interessa nel corso della vita l’1% della popolazione, quindi circa 50 milioni di persone nel mondo, di cui 500.000 in Italia. L’epilessia può colpire a qualunque età, e più di frequente insorge nell'infanzia o nell’adolescenza, oppure nell'anziano sopra i 65 anni. In realtà non si può parlare di un solo tipo di epilessia; si tratta infatti di una malattia molto eterogenea, sia per manifestazioni cliniche, sia per andamento nel tempo. 

Come si può guarire dall’epilessia

Nell’epilettologia è possibile distinguere tra forme “generalizzate”, in cui l’intero cervello è interessato contemporaneamente, e forme “focali”, che hanno origine in una singola area cerebrale. I farmaci antiepilettici sono efficaci nel prevenire l’insorgere di nuove crisi ma non servono però a modificare la storia naturale della malattia, in altre parole non guariscono dall'epilessia.

Una vera guarigione può avvenire in modo spontaneo, con tempi e probabilità diverse secondo i differenti tipi di epilessia. In particolare, la probabilità di guarire è molto alta quando ci si trova davanti alle cosiddette “forme idiopatiche benigne dell’infanzia”, ovvero come vengono definite in epilettologia le epilessie focali e generalizzate che possono anche non richiedere alcun trattamento e che comunemente scompaiono con l’adolescenza, poiché la predisposizione a sviluppare crisi epilettiche dipende in questo caso dall'immaturità del cervello. I bambini affetti da questo tipo di epilessia hanno in genere un normale sviluppo fisico e intellettivo; fin dall'esordio della malattia, i genitori possono essere rassicurati sul suo andamento benigno.

L’epilessia secondaria, refrattaria e criptogenetica

La guarigione è purtroppo meno probabile quando l’epilessia è “secondaria”, cioè è il sintomo di una malattia cerebrale stabilizzata o progressiva, come un danno cerebrale provocato da trauma cranico, ictus, meningo-encefalite, malformazioni congenite dell’encefalo o ancora da tumore cerebrale. 

In queste circostanze, i farmaci possono aiutare tenere sotto controllo le crisi epilettiche, anche se spesso è necessario cambiare o aggiungere nuovi medicinali per ottenere una risposta soddisfacente. Nei casi più gravi, purtroppo, le crisi possono continuare in presentarsi nonostante l’uso di due o più farmaci antiepilettici (epilessie refrattarie). Alcune di queste epilessie refrattarie possono giovarsi (e persino guarire) in seguito alla terapia chirurgica, con la quale viene rimosso il “focolaio epilettogeno”, cioè la zona del cervello da cui partono le crisi.

Infine, diversi pazienti possono soffrire di un’epilessia la cui causa rimane sconosciuta (epilessie “criptogenetiche”). In questi casi, è molto difficile formulare una prognosi all'esordio della malattia: alcuni pazienti infatti risponderanno molto bene ai farmaci (e ci sono casi in cui la terapia si può sospendere dopo alcuni anni), mentre altre continuano ad avere crisi nonostante le migliori terapie.
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