Cefalee

Visite specialistiche per il mal di testa a Reggio Calabria

Ictus, demenze e Parkinson
Le patologie che fra i loro sintomi hanno il mal di testa sono di diversa gravità, dai tumori alle emorragie, dai traumi alle malformazioni dei vasi o alle compressioni nervose, ma anche gli squilibri metabolici. In altre occasioni il mal di testa deriva dall’effetto di farmaci (come i nitroderivati), nel caso delle «cefalee sintomatiche o secondarie».

Si parla invece di cefalea primaria quando il mal di testa è l’aspetto principale della patologia e non un sintomo. Ne soffre più di metà della popolazione, e secondo le linee guida della Società Internazionale per lo Studio della Cefalea le cause sono rappresentate di norma dall’emicrania senza o con aura, dalla cefalea tensiva e da una forma più rara denominata “cefalea a grappolo”.

Il Prof. Umberto Aguglia identifica il tipo di mal di testa prevalente in un paziente per elaborare una terapia efficace mirante a risolvere l’attacco acuto e a prevenirle gli attacchi stessi.

I motivi dell’emicrania

L’emicrania insorge in genere nell'adolescente o nel giovane adulto e riguarda circa il 10% della popolazione, in particolare di sesso femminile. Gli attacchi di emicrania sono caratterizzati da un dolore moderato-intenso, unilaterale e pulsante, aggravato dall'attività fisica e dal fastidio per luci o suoni intensi.

In rari casi l’attacco di mal di testa da emicrania viene accompagnato dall’”aura”, una manifestazione visiva o sensitiva. Un attacco di emicrania, se non trattato, dura da 4 ore a 3 giorni.

Tra i fattori scatenanti dell’emicrania ci sono le variazioni nella durata del sonno, il ciclo mestruale, l’assunzione di alcoolici e alcuni alimenti. I triptani sono farmaci efficaci, se assunti nei primi minuti dell’attacco. Per prevenire, invece, tra i farmaci più usati ci sono gli antidepressivi, i calcio-antagonisti, i beta-bloccanti e alcuni farmaci antiepilettici (ad esempio valproato di sodio, topiramato). L’emicrania è una patologia invalidante se gli attacchi sono frequenti; inoltre, complice anche l’abuso di farmaci, l’emicrania può diventare cronica. 

La cefalea tensiva

Questo disturbo può insorgere a ogni età e colpisce circa il 30% della popolazione; anche in questo caso le donne sono più affette. La cefalea tensiva è caratterizzata da un dolore lieve-moderato, in genere bilaterale, gravativo (come se un peso schiacciasse la testa). 

Gli attacchi possono durare da 30 minuti a 7 giorni circa e può esservi associato del dolore alla pressione della testa con le dita. A scatenare un attacco sono spesso lo stress e la stanchezza. Gli attacchi rispondono ai comuni antiinfiammatori; se il mal di testa è frequente, può essere prevenuto con l’assunzione cronica di particolari antidepressivi a basso dosaggio (amitriptilina o simili). Anche questo tipo di cefalea può essere invalidante per chi ne è affetto, specie se la frequenza degli attacchi è elevata (cefalea tensiva frequente o cronica). 

Sia per l’emicrania sia per la cefalea tensiva, è molto importante, oltre all’assunzione di farmaci, riconoscere i fattori scatenanti, per evitarli e ridurre la frequenza degli attacchi.

La cefalea a grappolo

La “cefalea a grappolo”, molto invalidante, colpisce meno dell’1% della popolazione, preferendo il sesso maschile ed il giovane adulto. Gli attacchi sono brevi (15 minuti-3 ore) ma estremamente intensi e possono ripetersi “in grappolo” con molti attacchi in pochi giorni, intervallati da lunghi periodi liberi. Il dolore, unilaterale, è accompagnato da lacrimazione, gonfiore e rossore del viso, nonché congestione nasale dallo stesso lato del dolore. La terapia dell’attacco si basa sui triptani sulla somministrazione di ossigeno, mentre per la prevenzione si usano calcio-antagonisti, litio e, nelle forme croniche, il cortisone.

Per inquadrare un mal di testa ricorrente in modo corretto è necessario un consulto medico, meglio se specialistico, presso il Prof. Umberto Aguglia, volto ad escludere le forme di cefalea secondaria e a consigliare la terapia appropriata, consentendo la risoluzione del disturbo ed evitando di cronicizzare la cefalea.
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